le opere
della scuola

La Facciata

L’esterno

L’ incarico della ricostruzione della Scuola è stato affidato a Giovanni De Zon che terminò i lavori nel 1551 e si basò sulle tracce della costruzione precedente, ovvero la Scuola di
San Giovanni del Tempio.

La facciata è connotata da una sostanziale differenza tra
le due finestre poste ai lati dell’ingresso principale: una si presenta a bifora e l’altra è rettangolare ed è parzialmente coperta da una lastra in marmo.

Al centro della facciata sono presenti due scultore, una superiore realizzata nel XIV secolo da un autore ignoto
che rappresenta la Madonna con il Bambino e San
Giovanni Battista nell’atto di presentare un confratello
a Santa Caterina e una inferiore realizzata da Pietro da
Salò nel 1552 rappresentante San Giorgio che uccide il drago.

La facciata esterna della Scuola Dalmata

La sala Inferiore

 

L’interno

La sala inferiore della Scuola, si presenta di forma rettangolare con una grandezza pari a 10,50 X 8,50
metri e al centro si trova l’altare di legno.
I teleri di Vittore Carpaccio si trovano lungo tutte le pareti posti su una cornice dorata e ricoprono tutto il perimetro
della sala.
La loro disposizione da sinistra verso destra si presenta così:

San Giorgio che uccide il drago
Trionfo di San Giorgio
San Giorgio battezza i Gentili
Miracolo di San Trifone
San Girolamo conduce il leone nel convento
La morte di San Girolamo
La morte di San Girolamo

Nella parete di fronte all’ingresso è posto l’altare ligneo con colonne in marmo nero e una trabeazione con ornamenti
tipici del Seicento. Sopra vi è incastonata la Pala La Vergine con il Bambino Gesù attribuita a Benedetto Carpaccio, figlio
di Vittore Carpaccio. Di fronte all’altare, posto al centro della parete, si trova Cristo Risorto di Antonio Vassilacchi. Attribuito alla scuola di Palma il Giovane San Francesco, situato presso la porta d’entrata.

La sacrestia

 

Sulla parete di destra si trova la porta che conduce alla sacrestia, la quale era già presente all’epoca dell’antica Scuola di San Giovanni. è presente un piccolo altare ligneo decorato con un dipinto raffigurante la Madonna con il Bambino, San Girolamo, San Giuseppe e San Nicola del 1747. Le pareti sono decorate con lapidi commemorative e dipinti del ‘600 e ‘700.
Qui, inoltre, sono conservati degli oggetti religiosi estremamente importanti: croce reliquario processionale in argento dorato e cristallo, pace in argento rappresentante Cristo sorretto da un angelo, turibolo in argento, navicella per l’incenso in argento, calice in argento e croce in rame argentato e cristallo.

Le dalmatiche (veste liturgica) all’interno della sacrestia

La scalinata

 

In fondo alla parete di sinistra si trova la scalinata che conduce al piano superiore. Salendo i primi gradini sulla destra si trova un’acquasantiera finemente modellata risalente all’epoca rinascimentale. Posta sopra a questa
vi è la testa di San Giovanni Battista risalente al XVI secolo.
Sulle pareti, lungo tutta la scalinata sono presenti dei
dipinti, in gran parte di autori anonimi, eseguiti in ricordo
di Guardian Grandi e di importanti confratelli della Scuola.

Scalinata che conduce al piano superiore

La sala superiore

 

La sala superiore è decorata da grandi dossali in legno e alle pareti vi sono una serie di dipinti votivi appartenenti alla prima metà del Seicento nei quali vengono ricordati i Guardian Grandi dell’epoca. Il migliore, tra i quadri, è certamente quello attribuito ad Antonio Vassillacchi : Gesù placa le onde e ritratto votivo di un confratello.
Al centro della sala vi è un altare che presenta la mensa in pietra d’Istria sopra alla quale vi è una pala lignea dorata raffigurante San Giorgio che uccide il drago e libera la principessa; sono stati aggiunti in basso i Santi Girolamo e Trifone e in alto l’Annunciazione. La pala è una grandiosa opera di intaglio ed è una delle poche conservatasi di quell’epoca. A destra e a sinistra dell’altare sono presenti due dipinti rappresentanti San Girolamo e San Trifone su sfondo dorato, probabilmente facenti parte del primo altare del 1451.
Il soffitto è decorato da un ottagono centrale intorno al quale stanno quattro ovali e quattro specchi. Le parti in legno sono da attribuire all’opera di Zuane De Bastian mentre le pitture ad Andrea Vicentino.

Pala lignea raffigurante San Giorgio che uccide il drago
Veduta della sala superiore
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